venerdì 16 marzo 2007

L'ALPE DI IERI

L'Alpe in una rara foto a colori nel 1950

Il Sassolungo visto da una panchina al limitare di un bosco sopra Ortisei negli anni 50

La stazione di arrivo della funivia Ortisei-Alpe di Siusi nel 1957

Ecco alcune prospettive dell'Alpe emergere dal passato per merito della "Zia Marialuisa", assidua frequentatrice ed appassionata di questi luoghi fin dalla più tenera infanzia.

La memoria per immagini che si transfigura in una continua biforcazione dei ricordi, delle dimenticanze e dei sogni del passato rimanda ad una straordinaria poesia di Borges:


Da uno dei tuoi cortili aver guardato
le antiche stelle,
dalla panchina dell’ombra aver guardato
quelle luci disperse
che la mia ignoranza non ha imparato a nominare
né a ordinare in costellazioni,
aver sentito il cerchio dell’acqua
nella segreta cisterna,l’odore del gelsomino e della madreselva,
il silenzio dell’uccello addormentato,
l’arco dell’androne, l’umidità
queste cose, forse, sono la poesia.

(El Sur, da Fervor de Buenos Aires, 1923)

4 commenti:

Francesco Marchioro ha detto...

C'è aria, luce, terra, acqua, energia nel colloquio tra questa lontananza e il colloquio che vi sboccia, il vuoto e il pieno della presenza e il nostro andare nell'Alpe, nei silenzi. C'è nascita e crescita: la vita qui si raccoglie nel suo darsi originario. Francesco Marchioro

Roberta ha detto...

bellissime le immagini in questo blog, seguirò anche le vostre riflessioni sulla memoria di/in questi luoghi

mario ha detto...

i sentieri della memoria sono mattoni fondamentali della nostra vita, della nostra anima e di noi stessi.
Senza di loro saremo vacui e vuoti dediti solamente all'edonismo imperante di questo tempo.

mario

Silenzi d'Alpe ha detto...

@Mario. Sono quelli che un altro grande Mario chiamava i "sentieri sotto la neve". Ciao e a presto sui ns Blog (niente è cancellabile sulla Rete, ed è quindi per sempre)