QUANDO IL MARE E' LA VETTA

La vetta: i Silenzi del Mare

Chi ama la montagna ha occasione di fare escursioni, anche lunghe, al livello del mare. Questa volta siamo nel Parco dell'Uccellina una riserva protetta nel cuore della Maremma Toscana, fra il promontorio dell'Argentario e la foce del fiume Ombrone. Qui la Natura è molto diversa da quella alpina ma non meno coinvolgente. Ci inoltriamo in un dolce saliscendi di piccole colline immersi nella macchia mediterranea da dove spuntano senza soluzione di continuità grandi arbusti di rosmarino in fiore.

Il Rosmarino (Ramerino alla Toscana) in fiore

E' un wanderung placido, senza la maestosità e lo sforzo della salita delle grandi montagne, in un ambiente di suggestiva e selvaggia bellezza. Camminiamo per alcune ore in una quiete assoluta senza incontrare alcun essere vivente, sia esso umano o animale. Poi, all'improvviso, due caprioli ci tagliano il sentiero. Ci osservano, per pochi secondi, e scompaiono quasi istantaneamente.

Dove sono i caprioli ? Guardate attentamente e trovateli !!

Un susseguirsi di splendidi esemplari di eriche accompagna la nostra escursione.

Erica Arborea: così diversa da quella piccola e color rosa d'alta quota !

Finchè giungiamo al cospetto di una foresta di quercie da sughero pluricentenarie. Quante piccole vite umane sono passate sotto queste gigantesche fronde dal silenzio eloquente !

Una multinodosa, pluricentenaria quercia da sughero

Arriviamo alla vetta dei nostri desideri nelle prime ore del pomeriggio. Il mare è calmo e il suo eterno sciabordio fa da cornice a questa estatica tranquillità. Due gabbiani dalle lunghe ali si levano in volo sopra le nostre teste. All'improvviso uno scende in picchiata verso l'acqua e presto risale; poi si librano verso l'alto confondendosi con il pallido cilestrino del cielo. Lasciamo riposare un poco le nostre gambe e ripartiamo.
La vetta è sempre una visita breve.

Già da più notti s'ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d'una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d'uccelli delle torri, che l'aprile
sospinge verso la pianura. Già
m'eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un'eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.

(S. Quasimodo)