sabato 28 aprile 2012

IL RESPIRO DELLE PIETRE / DER ATEM DER STEINE

Solfatara

Una fumarola della Solfatara di Pozzuoli in piena attività. In primo piano spicca il rosso rubino del Realgar, minerale a base di Arsenico e Zolfo

Al tramonto di una giornata plumbea della scorsa settimana mi sono avventurato nella Solfatara di Pozzuoli, anticamente chiamata la Porta degli Inferi. Il cielo grigio che si confonde coi fumi dello zolfo e il vento gelido, fenomeni climatici cosi insoliti da queste parti, rendono ancora più spettrale questo territorio. Ci si inoltra avvolti da un silenzio primordiale fatto di rauchi brontolii e di densi vapori che si accumulano per poi diradarsi all’improvviso, spazzati via da folate capricciose, in un gioco che dura da migliaia di anni. Parrebbe logico, a questo punto, ritenere che un ambiente così ostile debba necessariamente inspirare un acuto senso di angoscia ai suoi frequentatori. La vera sorpresa è data, invece, dalla dolce serenità interiore da cui si è pervasi mentre ci si inerpica lungo questi dirupi che respirano e sembrano poterti inghiottire da un momento all'altro. In questo luogo di contraddizioni la natura stessa si smentisce: fra le fluttuanti cortine nebbiose sbuca qua e là rigogliosa la macchia mediterranea. Così come appare a nudo la nostra anima e può iniziare il dialogo con noi stessi, non diversamente da quanto accade a chi si spinge nelle alte quote. Per poi tornare dalle bollenti esalazioni al caldo respiro dell’umanità.
Ecco quindi che sorge inevitabile la domanda: anticamera dell'Inferno o salotto buono del Paradiso ?

Una terra col solo respiro delle pietre, deserta, con acque in ebollizione, coi resti di una storia disegnata nei vulcani spenti e semispenti; la regione più meravigliosa del mondo sotto il cielo più puro ed il terreno più infido

Ein Land nur mit dem Atem seiner Steine, verlassen, mit kochenden Wassern, mit den Resten einer Geschichte, die in den erloschenen und halb erloschenen Vulkanen geschrieben steht; die wundersamste Gegend von der Welt unterm reinsten Himmel der unsicherste Boden.

(da/von J.W. Goethe)

6 commenti:

Krilù ha detto...

Ebbi occasione anch'io, alcuni anni fa, di visitare la Solfatara di Pozzuoli; un paesaggio davvero inquietante, anche se estremamente interessante, nella sua originalità.
Buon fine settimana.

Christomannos ha detto...

Carissimo
mi hai fatto ritornare indietro di 36 anni quando militare a Napoli ho visitato la Solfatara. Il ricordo è molto offuscato ma è un buon ricordo.
ciao
Mario

nonnatuttua ha detto...

Leggendo le tue parole mi è sembrato di essere tornata nella solfatara. Ho avuto le tue stesse sensazioni....avevo l'impressione che il mio respiro fosse diventato un tutt'uno con quello della terra!

Silenzi d'Alpe ha detto...

@Krilù. Direi che sono pienamente d'accordo con te !! Ciao e a presto sui ns Blog

Silenzi d'Alpe ha detto...

@Christomannos. Caro Mario, diciamo che un ricordo che si perde nei vapori dello zolfo ! Ciao Andrea

Silenzi d'Alpe ha detto...

@nonnatuttua. Grazie Fausta delle tue parole. A presto Andrea