LA TRACCIA DEL SECONDO SILENT TALE
[RACCONTO PSICOLOGICO]
La testa rovesciata all'indietro nell'erba appena tagliata del prato, Carlo si godeva quella pace interiore che solo l'incanto dell'Alpe di Siusi sapeva dargli. Anche quest'anno si era concesso a giugno una settimana di vacanza alloggiando in uno dei confortevoli alberghi adagiati sui prati dell'Alpe. Aspirava con le nari l'aria frizzantina dei duemila metri e con gli occhi guardava sullo sfondo l'altopiano dello Sciliar. Gli sembrava un gigantesco animale preistorico che dormisse supino con la bocca spalancata, con le sagome dell’Euringer e del Santner come fauci. Di improvviso una vibrazione sempre crescente e poi uno trillo petulante turbarono la sua quiete silente. Si era dimenticato di spegnere il cellulare che aveva così bruscamente interrotto la sua estasi contemplativa. Puntò gli occhi con disappunto sul display per individuare lo scocciatore di turno, ma rimase stupito dal numero apparso: 00xxx, una chiamata internazionale da un paese a lui sconosciuto. Doveva trattarsi sicuramente di uno sbaglio, ma rispose, incuriosito. “Pronto, parlo con il Dott. Carlo L**** ?” una voce dall’accento straniero aveva spazzato ogni dubbio sul destinatario della telefonata. Al suo accenno affermativo la voce proseguì “ E’ lei il figlio di Arturo L**** ?” Questa semplice domanda offuscò il suo sguardo con un velo di tristezza. I rapporti con il padre, morto da poco più di un anno, non erano stati mai facili. Uomo dal carattere forte e laborioso aveva amato il figlio a modo suo, senza però capirlo. Era stato un freno per lui, aveva dovuto molto faticare per crescere, vivere, imporsi, farsi valere, davanti ad un padre che sembrava in ogni circostanza deplorare il suo stesso esistere. “E’ mancato… recentemente” cercò di rispondere con tono maldestro, “…Purtroppo” aggiunse. “Lo abbiamo saputo, e siamo riusciti ad arrivare a lei in circostanze del tutto fortuite” continuò la voce dall’altra parte del telefono “Suo padre, che tempo fa ha soggiornato da noi, ha lasciato qualcosa che dovrebbe interessarla … ora qui sarebbe importante avere la sua presenza”. Ricordava perfettamente. Molti anni addietro, suo padre era stato diversi mesi all’estero, per risollevarsi da una depressione causata dalla perdita prematura ed improvvisa della moglie. Dopo era tornato completamente ristabilito, forte e difficile come sempre. Nemmeno la morte aveva saputo riconciliarli e da quel momento i suoi sentimenti si erano come pietrificati dentro un silenzio quasi innocente. Quella strana telefonata aveva dato sfogo al fluire di una nuova energia fatta di zolle di emozioni e di memoria che vagavano nella sua mente.
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