lunedì 7 maggio 2007

SCAMPAGNATA AL MONTE SORATTE


Per questa scampagnata domenicale, chiamiamola pure un piccolo allenamento, siamo andati nell'alto Lazio, al Monte Soratte. Passeggiamo per dei fitti e bellissimi boschi di lecci fino ad arrivare all'Eremo di San Silvestro, costruito nel VI secolo sui sui resti di un tempio di Apollo e dove pare che Papa Silvestro I si ritirò per sfuggire alle persecuzioni dell'epoca contro i cristiani. Mentre guardiamo dalla vetta i placidi paesi sottostanti, tre diversi temporali brontolano minacciosi. Parlando del Monte Soratte il riferimento alla famosa poesia di Orazio sembra d'obbligo. Eccone alcuni passi, presi come spunto di riflessione della giornata.

Vedi come il Soratte s'innalza bianco di neve né i boschi affaticato ormai sostengono il peso della neve e i fiumi si sono fermati per il forte gelo

Allontana il freddo mettendo in abbondanza la legna sul fuoco e versa più copiosamente il vino invecchiato quattro anni dall'anfora sabina a due braccia, o Taliarco...

Smettila di chiederti cosa succederà domani, e qualunque giorno la Sorte ti darà consideralo come guadagno e non lasciarti sfuggire, o ragazzo, né i dolci amori né le danze, finché la vecchiaia brontolona è lontana dalla tua verde età.



All'entrata dell'Eremo di San Silvestro

Alle spalle dell'Eremo sul fronte di uno dei temporali


Il Bosco a mezza via


1 commento:

Ventivale ha detto...

Che la stagione estiva sia arrivata
è dire una cosa scontata.
Ma per fortuna una montanara passeggiata,
camminando sulla cima del Soratte
di fresco dalla brezza baciata,
mi ha fatto recuperare l'aria invernale sospirata.
Voi direte che son matto,
ma posso assicurarvi che ora son soddisfatto,
ed alla canicola estiva pronto all'impatto.