LE RADICI AGGROVIGLIATE DEI FAGGI
Il vento, a folate, accorse dai crinali e dalle gole nere dei monti, ove un fragore è nel fondo. Sciogliendo la sua corsa verso l’aperto, vi respiravano a quando a quando, con un lento respiro, gli abeti: o i faggi dalle radici aggrovigliate. Così dei lontani si sa tutto, ed anche i dolori. .... (da Carlo Emilio Gadda) Gli alberi sono il simbolo emblematico della capacità di resistere, di adattarsi e di superare le intemperie dell'ambiente esterno. Esprimono la sintesi dell'atto di conoscenza e quello del ricercare nella memoria perchè sanno scavare con tenacia, in silenzio, lentamente, radici solide e profonde nel ventre della terra. Per questo sono longevi e sviluppano tronchi, rami e da questi altri rami e fronde e dalle fronde le innumeri e mormoranti foglie. E ognuna ha un pensiero suo ed è nel pensiero comune. Qualche albero cade, il bosco tiene. La nostra società, smemorata e superficiale, senza le adeguate difese corre il rischio di una morte precoce.
L’atto di conoscenza ha da radicarsi nel vero, cioè in quel quid ch’è stato vivuto, e non sognato, da le genti: sì come di faggio, d’antico faggio, in ne’ cui rami superni fragorosamente, ma vanamente, lo stolto vento prorompe.
La cieca furia del vento si abbatte sulle vite degli uomini, strappando loro la salute e gli affetti più cari, con violenza estrema e anzitempo. Occorre scavare radici solide e profonde dentro noi stessi per trasformare il disordine e il dolore di questo mondo nella bellezza di una foresta di montagna.
WebRoll
16 commenti:
Vorrei camminare per questi boschi e, nel silenzio, sentire lo scricchiolio delle foglie secche sotto le scarpe!
Le radici di quel faggio, come mani di vecchio, scarne e rugose, sembra vogliano reggere tutto il tesoro che c'è lì, alla base dell'albero, quell'humus che ha generato la vita.... come per una famiglia che ha nei suoi vecchi le radici più profonde.
Ora che i vecchi non sono quasi mai tenuti in considerazione la foresta-famiglia è diventata un ammasso di sterpaglie dove non ci si muove più...
Fausta
Cara nonnatuttua, hai proprio ragione, purtroppo. Il trascurare il patrimonio di esperienze di vita degli anziani è un effetto diretto della "smemoratezza" e della "superficialità" imperanti oggigiorno.
un abbraccio
Un percorso di memoria ci riporta a noi stessi e nell'albero e nella pietra trova i suoi simboli più efficaci.
Bellissimo!
un abbraccio
donatella
Amo camminare nei boschi da solo, mi sento a mio agio, mi sento parte di questa bellissima natura come quel faggio, un luogo incantato.
Un caro saluto
Mario
resto sempre incantata dalle tue parole e immagini
@Christomannos. E' un bellissimo bosco delle favole. Ciao a presto sui ns Blog
@Princy60. Grazie, soprattutto per aver anteposto le parole alle immagini, perchè oggi viviamo in una società dell'immagine che ha molto bisogno di parole. Ciao
@Donatella. L'altro elemento che per eccellenza rappresenta la memoria è il ghiaccio. Non a caso viviamo in una società "liquida" !
ciao un abbraccio a te
Buon natale
carissimo Andrea e buone passeggiate fra i ghiacci intrise di memoria
Bacioni
donatella
Ciao Andrea, approfitto di questo post per farti gli Auguri. Cosa augurarti e augurarsi, che l'uomo rinsavisca e che torni alle "radici", ai valori dimenticati. Spero nell'arcobaleno che ci segnali che la tempesta è passata e che l'armonia tra le persone e le cose è tornata.
Buone feste
Grazie Donatella, ricambio gli auguri con un forte abbraccio
@frivoloamilano. Grazie mille per gli auguri che ricambio di cuore
a presto sui ns Blog
Ciao Andrea,
volevo farti gli auguri di Buon Natale e felice anno nuovo.
Guido
Grazie Guido contraccambio di cuore
Andrea
Ciao,eccomi di nuovo. Grazie per il tuo commento nel mio blog. Ho riguardato con mia mamma le tue foto e alcune ci hanno emozionate. Queste mi ricordano alcuni dipnti di Klimt. Anche se non molti lo sanno dipingeva anche le foreste e lo faceva in modo straordinario.
Un caro saluto a te e a questi posti incantevoli!!!
Alessandra
www.alerika.wordpress.com
@Alessandra. Mille grazie per le tue parole gentili. In effetti anche io ho pensato a Klimt e ai suoi quadri sulle foreste di betulle. ciao e a presto sui ns Blog
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