venerdì 16 aprile 2010

LO SCILIAR D'INVERNO / SCHLERN IM WINTER

Schlern im Winter bis


Il plateau dello Sciliar, Schlern, in inverno. A sinistra il Rifugio Bolzano, Schlernhaus, a destra in alto si può vedere la croce sul monte Petz.


Tutte le storie di chi si avventura nelle nevi d'alta quota ci sembrano degne di essere narrate, anche quelle lontane nel tempo. Anzi, ognuna di esse va assolutamente raccontata come proveniente dal più remoto passato.
Inoltrarsi in questi bianchi e freddi deserti suscita una grande emozione nel cuore, travolto dal fascino di questo ambiente austero e selvaggio, dalla misura dei suoi sovraumani silenzi. Un'ansia interiore pervade l'anima, toccata dal senso di solitudine che emana questa profondissima quiete, minacciosa nella sua indifferenza mortale.
Si avanza con lo sguardo abbagliato perchè la neve, sia sotto il sole o nella tempesta, è sempre bianca e accecante. In un silenzio primordiale che congela il divenire del tempo. Come succede ad Hans Castorp, protagonista della Montagna Incantata di Thomas Mann, nel capitolo intitolato Schnee. Il giovane compie una passeggiata solitaria, una escursione di scialpinismo ante litteram per verità, mentre infuria una tormenta di neve. La vista è obnubilata dal vorticare dei fiocchi e il gelo gli procura acuti dolori alle orecchie e alle mani. Procede in questo stato di ottundimento dei sensi fino ad incontrare una malga di legno. Ma questa è chiusa e abbondonata, non offre alcun riparo e lo costringe a proseguire. Il suo wanderung è ormai un andare a tentoni, travolto dai turbini del vento, senza più una meta precisa. Hans sa di essersi smarrito ed è conscio del grave pericolo che incombe. Finalmente, dopo molto vagare, incontra un'altra malga. Si avvicina e scopre atterrito che è quella di prima. Qui neve, tempo e spazio si sono fusi in un unicum non più discernibile. Quello che salva Castorp è il coraggio davanti agli elementi naturali che "significa non ottusa freddezza nel rapporti con essi, bensì consapevole dedizione e paura di morire vinta con la simpatia". Simpatia, nell'accezione greca del termine, che vuol dire patire insieme, provare emozione con. Questa è l'essenza di chi sfida le montagne - che non è mai diretta contro di esse, semmai verso se stessi, per ritrovarsi, per riconoscersi attraverso i propri limiti.
Chi arranca immerso nella sabbia immobile e bianca di questa gigantesca clessidra è al di fuori della dimensione temporale. Nella neve nulla cambia e niente è mai come prima.


Schlern im Winter

10 commenti:

montagne sottosopra ha detto...

il silenzio bianco della neve fa si che l'unico linguaggio che abbia una voce sia il nostro procedere alla ricerca di una risposta e la sfida è solo con se stessi.

Davvero bello l'altipiano vestito di bianco!

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Che bello lo Sciliar!!! mi è rimasto nel cuore!! bella anche la versione invernale, anche se il verde che c'è lassù non ha eguali! ci tornerò!!!

Silenzi d'Alpe ha detto...

@montagne sottosopra. Proprio così, Luca.

Mandi

Silenzi d'Alpe ha detto...

@Nadia l'Alpinegirl. Ciao Nadia, benvenuta in questo spazio. Non solo il verde ma anche i fiori sono bellissimi sullo Sciliar !!

Ciao e a presto sui ns Blog

frivoloamilano ha detto...

Lascio che sonnecchi ancora un pò, che si risvegli e probabilmente, quaest'estate sarò da quelle parti a "sfidare" la montagna ma anche a guardare i suoi bellissimi fiori.
;-)

Franz Mosco ha detto...

"interminati spazi[..] e sovrumani silenzi e profondissima quiete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura"

:)

(ehi, il post dei fiori mica l'avevo visto!)

Silenzi d'Alpe ha detto...

@frivoloamilano. Magari ci incontriamo, che dici ? Ciao Flavio a presto Andrea

Silenzi d'Alpe ha detto...

@francesca/MoscO. E' proprio così. Lo avevo citato, di nascosto, fra i tag, per vedere l'effetto che fa' !!!

ciao e a presto sui ns Blog

nonnatuttua ha detto...

Mistero e magia...... non stacco gli occhi da quelle foto.....neve e cielo!

Silenzi d'Alpe ha detto...

@nonnatuttua. Chi va in montagna va alla ricerca di un Sacro Graal, come disse Mann commentando la sua stessa opera. Il mistero e la magia del Graal del romanzo non a caso sono nel capitolo "Neve".