Visualizzazione post con etichetta F. Hölderlin. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta F. Hölderlin. Mostra tutti i post

lunedì 8 aprile 2013

FIORI DI PRIMAVERA / FRÜHLINGSBLUMEN

Crocus
... pudico avvolto in boccio timido fiorisce eterno ...

... Keusch bewahrt Im bescheidener Knospe Blühet ewig ...
( da/von F. Hölderlin)

venerdì 14 ottobre 2011

LA VITA / DAS LEBEN

Il parto


Già da qualche giorno la pancia era molto grossa e che oramai mancasse poco all'evento era cosa evidente. Così l'altra mattina apro l'uscio di casa e non la trovo al solito posto. Qui gatta ci cova (è proprio il caso di dirlo !). Mi avventuro tra le frasche del giardino per cercarla. Ad un tratto sento dei miagolii forti e decisi, eccoli ! Avevo preparato un cestino di vimini imbottito di morbide coperte nella speranza che l'utilizzasse. Invece il suo istinto silvestre ha prevalso. Si è preparata un nido di foglie nel folto della siepe. Sono due micini che urlano il loro benvenuto alla vita. Vado a prendere del latte e lei mi segue zoppicando. Lo porto al suo ricovero di fortuna così si può riaccuciare. Dopo un'ora ne fa un terzo, poi un altro, a fine giornata sono cinque deliziosi cuccioletti. Decisamente un evento ... prolifico !!
Passano un paio di giorni e sempre di buon mattino odo un pianto disperato, questa volta di un maschio adulto. Ha la gola completamente squarciata, profonde ferite sul petto e su di una zampa. Non è il risultato di un combattimento fra gatti, però immagino già cosa possa essere successo. Chiamo immediantamente un veterinario, mi risponde che non può venire, almeno per il momento. Provo con un secondo, sta operando un cavallo, un terzo, non mi risponde. Non so cosa fare, per fortuna mi richiama il primo: ora è disponibile a venire immediatamente. Quando arriva mi conferma quello che avevo pensato: è stata una volpe, i segni dei morsi sono inequivocabili. Lo trasportiamo di corsa al suo ambulatorio, viene posto sotto la tenda di ossigeno con una flebo; è la cronaca di un finale già scritto, senza possibilità di appello.
Come siano veramente andate le cose è una delle mille storie dei microcosmi paralleli che sfiorano le nostre vite che nessuno potrà dire mai. Certo è difficile pensare che un animale per natura sospettoso si faccia sorprendere in questo modo. Forse ha difeso il territorio, oppure i cuccioli che costituivano una preda molto appetibile. Se ci fosse stato il fratello più grande, un gattone molto grosso e quindi un brutto cliente anche per una volpe affamata, tutto questo probabilmente non sarebbe accaduto. Lui era di piccola taglia, completamente inadeguato ad affrontare la violenza occasionale e feroce della vita, come la maggior parte di noi. Ha scelto la via del coraggio e della dignità come alcuni di noi hanno saputo e sanno fare.

Leben(=vivere), lieben(=amare), leiden (=soffrire) sono temini che si ottengono attraverso piccole sostituzioni/inversioni delle lettere componenti queste parole. Tale contiguità lessicale sembra simboleggiare quella temporale propria dell'esistenza.



il cuore è colmo ma la vita è breve ...
Un figlio della terra
sembro io; fatto per amare, per soffrire



voll ist das Herz, aber das Leben ist kurz ...
Ein Sohn der Erde
Schein ich; zu lieben gemacht, zu leiden

(da/von F. Hölderlin)

gattini
Appena nati

Dopo una settimana

venerdì 29 ottobre 2010

LA VEDUTA / DIE AUSSICHT

Plattkofel 2010



Rischiara i giorni maestosa la natura,
e la domanda oscura del dubbio è più lontana

Die prächtige Natur erheitert seine Tage
Und ferne steht des Zweifels dunkle Frage.


(da/von F. Hölderlin)

venerdì 27 novembre 2009

UNA FINESTRA IN CIELO / EIN FENSTER ZUM HIMMEL

Una finestra


E il cielo diventa come la casa di un pittore
Quando i suoi quadri sono esposti.

Und der Himmel wird wie eines Mahlers Haus
Wenn seine Gemählde sind aufgestellet


(Quaderno in folio di Homburg, Homburger Folioheft,fragment 53, von F. Hölderlin)

lunedì 23 novembre 2009

IL SACRO E I SILENZI / DAS HEILIGE UND DAS SCHWEIGEN

Schweigen



Dolce è,

ed essere nutriti dalla bellezza

Del Mondo
Perchè

divino compenso


Süß ists,

und genährt zu seyn vom Schönen

Der Welt
Denn

Gotts Lohn


(Quaderno Infolio di Homburg, Homburger Folioheft, fragment 54, von F. Hölderlin)

venerdì 30 ottobre 2009

MUCCHE D'ESTATE / KUEHE IM SOMMER

Kuehe 1



La mite temperatura di questi giorni ci riporta ai caldi ricordi dell'estate, quando il mare d'erba dell'Alpe era solcato dagli animali da pascolo. Ora che tutto è ritornato al silenzio, senza il rumore di campanacci, nitriti, belati e muggiti

È dolce errare
Nella sacra natura selvaggia

Süss ists zu irren
In heiliger Wildniss

(F. Hölderlin)



Kuehe 2


Pferd


Pferde


L


K

martedì 21 luglio 2009

LA MORTE DI EMPEDOCLE / DER TOD DES EMPEDOKLES

ETNA 2

Sotto i crateri sommitali.



Tutte le foto sono state scattate sull'Etna alla fine di giugno 2009


Ne La morte di Empedocle Hölderlin rapprenta gli ultimi giorni della vita del filosofo greco, che sceglie di morire gettandosi nell'Etna per tornare nel seno della natura "presente e divina". Chi si avventura per le montagne sente un inscindibile legame con l'ambiente, divino e infinito , che lo circonda; una identità in senso forte che rende un Essere uno con il tutto. Forse, per questo, qualche volta si sceglie di rischiare, di rimanere lassù.


Quando sarò lontano, parleranno per me

i fiori del cielo, le stelle in fiore,

e quanti germogliano a migliaia sulla terra.

La natura presente e divina

non ha bisogno di parole; e se una volta vi è

stata accanto, non vi lascerà mai soli

poiché il suo attimo non finisce mai;



Es sprechen, wenn ich ferne bin, statt meiner

Des Himmels Blumen, blühendes Gestirn

Und die der Erde tausendfach entkeimen,

Die göttlichgegenwärtige Natur

Bedarf der Rede nicht; und nimmer läßt

Sie einsam euch, wo Einmal sie genaht,

Denn unauslöschlich ist der Augenblick

Von ihr;


(da/von F. Hölderlin)


ETNA 1

Come la spuma del mare in un immenso bagnasciuga



ETNA 5


ETNA 3


ETNA 4

mercoledì 28 gennaio 2009

O SELIGE NATUR !

Plattkofel


Perduto nell’azzurro sconfinato, io volgo spesso il mio sguardo in alto ...

Essere uno con tutto ciò che ha vita, fare ritorno, in una beata dimenticanza di sé, nel tutto della natura: ecco il vertice dei pensieri e delle gioie, la sacra vetta del monte, il luogo della quiete perenne ...


Verloren ins weite Blau, blick ich oft hinauf an den Aether ...

Eines zu sein mit Allem, was lebt, in seliger Selbstvergessenheit wiederzukehren ins All der Natur, das ist der Gipfel der Gedanken und Freuden, das ist die heilige Bergeshöhe, der Ort der ewigen Ruhe ...


(da/von Hyperion, F. Hölderlin)

mercoledì 14 gennaio 2009

I VOLTI DELLA MONTAGNA / DIE GESICHTER DER BERGE

invernobis

Dal rifugio Molignon, Mahlknechthütte, verso il rifugio Alpe di Tires, Schutzhaus Tierser Alpl: gennaio 2009

Ahimé, dove trovare, quando
È inverno, i fiori, e dove
Il raggio del sole,
E l’ombra della terra?
I muri stanno
Muti e freddi, nel vento
Stridono le bandiere.

Weh mir, wo nehm’ich, wenn
Es winter ist
die Blumen, und wo
Den Sonnenschein,
Und Schatten der Erde?
Die Mauern stehn
Sprachlos und kalt. Im Winde
Klirren die Fahnen.


(da/von Metà della vita / Hälfte des Lebens, F. Hölderlin )


Con questa poesia Hölderlin mostra i diversi aspetti della natura, contrapponendo la forza vitale dell'estate al silenzioso, Sprachlos, senza parole, gelo dell'inverno. Questa è una allegoria dell'esperienza dell'identità umana, dell' uno differente in se stesso, come dirà nell'Iperione, citando un frammento di Eraclito.
Spesso ci si accorge di quanto si cambia lungo le stagioni della vita; talvolta così profondamente da non riconoscere o collegare la propria identità passata con quella presente. Hölderlin si pone però il problema di tentare di raggiungere una serenità interiore che consenta di sopportare il dolore che accompagna la nostra esistenza, nei suoi momenti più ciechi e disperati, nel fallimento dei progetti a cui avevamo affidato il fondamento di noi stessi. Per arrivare ad ottenere questo equilibrio occorre accettare un percorso in cui l'io cambia continuamente, differenziandosi e perdendo pezzi di sè. E' un processo che mette in crisi il nostro essere inteso come una entità statica, dove l'adattabilità, il cui etimo significa aggiustare, accomodare ma anche connettere, e l'intelligenza, legare insieme, diventano sinonimi.
Un'altra allegoria di queste metamorfosi è quella di chi cammina errando per boschi e montagne: ci si svia continuamente per ritrovare il sentiero, per cercare di raggiungersi.



estatebis

Dal rifugio Molignon, Mahlknechthütte, verso il rifugio Alpe di Tires, Schutzhaus Tierser Alpl: luglio 2008

sabato 5 aprile 2008

IL BOSCO, LA NEBBIA E IL WANDERER / DER WALD, DER NEBEL UND DER WANDERER

bosco con nebbia



Il viaggiatore nella corrente mentalità della nostra odierna società è colui che si sposta da un punto all'altro avendo ben chiare nella mente le stazioni di partenza e di arrivo. Il viaggio costituisce un ritardo nel raggiungimento della meta finale e si cerca di accorciarlo in ogni modo, utilizzando mezzi di trasporto sempre più veloci, come aerei o altro.
Completamente diverso è invece il significato del Wanderung, nell'accezione che il romanticismo tedesco da' a questo termine. Il Wanderer è un essere umano che va alla ricerca di sé stesso con un impeto di libertà irrinunciabile nell'andare oltre. Cammina con incedere lento e silente, usualmente a piedi. Ciò non implica che sempre e comunque debba fisicamente muovere le sue gambe. Partecipa dello stupore e della meraviglia di chi si inoltra nella
natura e si trova in sintonia con essa.
Nel mondo romantico un Wanderung di particolare importanza è quello del viaggio invernale, il Winterreise. La monotonia del paesaggio innevato, il freddo e la fatica di arranca nel gelo sono allegorie del senso di solitudine, dello sgomento che ne deriva e, più in generale, del dolore che accompagna l'esistenza di questa vita. Goethe descrive questi stati di animo nel celebre Viaggio invernale nello Harz, Harzreise im Winter,

Nella macchia il sentiero si perde,
dietro i suoi passi
si chiudono di colpo gli arbusti,
si rialzano l'erbe,
l'inghiotte la solitudine


Im Gebüsch verliert sich der Pfad.
Hinter ihm schlagen
Die Sträuche zusammen,
Das Gras steht wieder auf,
Die Öde verschlingt ihn.


questo smarrimento si può superare comprendendo che l'uomo è un animale sociale, che può realizzarsi totalmente solo vivendo nella collettività. Faust riscatta la propria anima anche perché ha sviluppato un senso di solidarietà e di fratellanza nei confronti dei propri simili. Il Wanderung diventa quindi uno sviamento per ritrovare il giusto cammino, una ricerca di solitudine per espandere le proprie potenzialità verso gli altri, per iniziare un dialogo.

Il navigatore su Internet è un Wanderer a tutti gli effetti, che traccia una rotta all'interno della propria testa attraverso la Rete. Bloggare è un atto per stabilire un contatto con il prossimo, un bagno virtuale dentro una comunità interattiva. Al contempo è anche un passaggio verso il mondo reale, perchè solo al caldo respiro dell'umanità le nostre aspirazioni possono attuarsi.

Ogni giorno io esco, sempre in cerca di altro,
A lungo ho chiesto consiglio a tutti i sentieri del luogo

Täglich geh’ ich heraus, und such’ ein Anderes immer,
Habe längst sie befragt alle die Pfade des Lands


(da F. Hölderlin)


Bosco con nebbia 2


Bosco con la nebbia 3