lunedì 8 aprile 2013
venerdì 14 ottobre 2011
LA VITA / DAS LEBEN
Come siano veramente andate le cose è una delle mille storie dei microcosmi paralleli che sfiorano le nostre vite che nessuno potrà dire mai. Certo è difficile pensare che un animale per natura sospettoso si faccia sorprendere in questo modo. Forse ha difeso il territorio, oppure i cuccioli che costituivano una preda molto appetibile. Se ci fosse stato il fratello più grande, un gattone molto grosso e quindi un brutto cliente anche per una volpe affamata, tutto questo probabilmente non sarebbe accaduto. Lui era di piccola taglia, completamente inadeguato ad affrontare la violenza occasionale e feroce della vita, come la maggior parte di noi. Ha scelto la via del coraggio e della dignità come alcuni di noi hanno saputo e sanno fare.
Leben(=vivere), lieben(=amare), leiden (=soffrire) sono temini che si ottengono attraverso piccole sostituzioni/inversioni delle lettere componenti queste parole. Tale contiguità lessicale sembra simboleggiare quella temporale propria dell'esistenza.
il cuore è colmo ma la vita è breve ...
Un figlio della terra
sembro io; fatto per amare, per soffrire
voll ist das Herz, aber das Leben ist kurz ...
Ein Sohn der Erde
Schein ich; zu lieben gemacht, zu leiden
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Andrea Fellegara
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venerdì 29 ottobre 2010
LA VEDUTA / DIE AUSSICHT
Rischiara i giorni maestosa la natura,
e la domanda oscura del dubbio è più lontana
Die prächtige Natur erheitert seine Tage
Und ferne steht des Zweifels dunkle Frage.
(da/von F. Hölderlin)
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venerdì 27 novembre 2009
UNA FINESTRA IN CIELO / EIN FENSTER ZUM HIMMEL
Quando i suoi quadri sono esposti.
Und der Himmel wird wie eines Mahlers Haus
Wenn seine Gemählde sind aufgestellet
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lunedì 23 novembre 2009
IL SACRO E I SILENZI / DAS HEILIGE UND DAS SCHWEIGEN
ed essere nutriti dalla bellezza
Del Mondo
Perchè
divino compenso
und genährt zu seyn vom Schönen
Der Welt
Denn
Gotts Lohn
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venerdì 30 ottobre 2009
MUCCHE D'ESTATE / KUEHE IM SOMMER
È dolce errare
Nella sacra natura selvaggia
Süss ists zu irren
In heiliger Wildniss
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martedì 21 luglio 2009
LA MORTE DI EMPEDOCLE / DER TOD DES EMPEDOKLES
Tutte le foto sono state scattate sull'Etna alla fine di giugno 2009
Ne La morte di Empedocle Hölderlin rapprenta gli ultimi giorni della vita del filosofo greco, che sceglie di morire gettandosi nell'Etna per tornare nel seno della natura "presente e divina". Chi si avventura per le montagne sente un inscindibile legame con l'ambiente, divino e infinito , che lo circonda; una identità in senso forte che rende un Essere uno con il tutto. Forse, per questo, qualche volta si sceglie di rischiare, di rimanere lassù.
Quando sarò lontano, parleranno per me
i fiori del cielo, le stelle in fiore,
e quanti germogliano a migliaia sulla terra.
La natura presente e divina
non ha bisogno di parole; e se una volta vi è
stata accanto, non vi lascerà mai soli
poiché il suo attimo non finisce mai;
Es sprechen, wenn ich ferne bin, statt meiner
Des Himmels Blumen, blühendes Gestirn
Und die der Erde tausendfach entkeimen,
Die göttlichgegenwärtige Natur
Bedarf der Rede nicht; und nimmer läßt
Sie einsam euch, wo Einmal sie genaht,
Denn unauslöschlich ist der Augenblick
Von ihr;
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mercoledì 28 gennaio 2009
O SELIGE NATUR !
Perduto nell’azzurro sconfinato, io volgo spesso il mio sguardo in alto ...
Essere uno con tutto ciò che ha vita, fare ritorno, in una beata dimenticanza di sé, nel tutto della natura: ecco il vertice dei pensieri e delle gioie, la sacra vetta del monte, il luogo della quiete perenne ...
Verloren ins weite Blau, blick ich oft hinauf an den Aether ...
Eines zu sein mit Allem, was lebt, in seliger Selbstvergessenheit wiederzukehren ins All der Natur, das ist der Gipfel der Gedanken und Freuden, das ist die heilige Bergeshöhe, der Ort der ewigen Ruhe ...
(da/von Hyperion, F. Hölderlin)
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mercoledì 14 gennaio 2009
I VOLTI DELLA MONTAGNA / DIE GESICHTER DER BERGE
Dal rifugio Molignon, Mahlknechthütte, verso il rifugio Alpe di Tires, Schutzhaus Tierser Alpl: gennaio 2009
Ahimé, dove trovare, quando
È inverno, i fiori, e dove
Il raggio del sole,
E l’ombra della terra?
I muri stanno
Muti e freddi, nel vento
Stridono le bandiere.
Weh mir, wo nehm’ich, wenn
Es winter ist
die Blumen, und wo
Den Sonnenschein,
Und Schatten der Erde?
Die Mauern stehn
Sprachlos und kalt. Im Winde
Klirren die Fahnen.
(da/von Metà della vita / Hälfte des Lebens, F. Hölderlin )
Con questa poesia Hölderlin mostra i diversi aspetti della natura, contrapponendo la forza vitale dell'estate al silenzioso, Sprachlos, senza parole, gelo dell'inverno. Questa è una allegoria dell'esperienza dell'identità umana, dell' uno differente in se stesso, come dirà nell'Iperione, citando un frammento di Eraclito.
Spesso ci si accorge di quanto si cambia lungo le stagioni della vita; talvolta così profondamente da non riconoscere o collegare la propria identità passata con quella presente. Hölderlin si pone però il problema di tentare di raggiungere una serenità interiore che consenta di sopportare il dolore che accompagna la nostra esistenza, nei suoi momenti più ciechi e disperati, nel fallimento dei progetti a cui avevamo affidato il fondamento di noi stessi. Per arrivare ad ottenere questo equilibrio occorre accettare un percorso in cui l'io cambia continuamente, differenziandosi e perdendo pezzi di sè. E' un processo che mette in crisi il nostro essere inteso come una entità statica, dove l'adattabilità, il cui etimo significa aggiustare, accomodare ma anche connettere, e l'intelligenza, legare insieme, diventano sinonimi.
Un'altra allegoria di queste metamorfosi è quella di chi cammina errando per boschi e montagne: ci si svia continuamente per ritrovare il sentiero, per cercare di raggiungersi.
Dal rifugio Molignon, Mahlknechthütte, verso il rifugio Alpe di Tires, Schutzhaus Tierser Alpl: luglio 2008
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sabato 5 aprile 2008
IL BOSCO, LA NEBBIA E IL WANDERER / DER WALD, DER NEBEL UND DER WANDERER
Il viaggiatore nella corrente mentalità della nostra odierna società è colui che si sposta da un punto all'altro avendo ben chiare nella mente le stazioni di partenza e di arrivo. Il viaggio costituisce un ritardo nel raggiungimento della meta finale e si cerca di accorciarlo in ogni modo, utilizzando mezzi di trasporto sempre più veloci, come aerei o altro.
Completamente diverso è invece il significato del Wanderung, nell'accezione che il romanticismo tedesco da' a questo termine. Il Wanderer è un essere umano che va alla ricerca di sé stesso con un impeto di libertà irrinunciabile nell'andare oltre. Cammina con incedere lento e silente, usualmente a piedi. Ciò non implica che sempre e comunque debba fisicamente muovere le sue gambe. Partecipa dello stupore e della meraviglia di chi si inoltra nella natura e si trova in sintonia con essa.
Nel mondo romantico un Wanderung di particolare importanza è quello del viaggio invernale, il Winterreise. La monotonia del paesaggio innevato, il freddo e la fatica di arranca nel gelo sono allegorie del senso di solitudine, dello sgomento che ne deriva e, più in generale, del dolore che accompagna l'esistenza di questa vita. Goethe descrive questi stati di animo nel celebre Viaggio invernale nello Harz, Harzreise im Winter,
Nella macchia il sentiero si perde,
dietro i suoi passi
si chiudono di colpo gli arbusti,
si rialzano l'erbe,
l'inghiotte la solitudine
Im Gebüsch verliert sich der Pfad.
Hinter ihm schlagen
Die Sträuche zusammen,
Das Gras steht wieder auf,
Die Öde verschlingt ihn.
questo smarrimento si può superare comprendendo che l'uomo è un animale sociale, che può realizzarsi totalmente solo vivendo nella collettività. Faust riscatta la propria anima anche perché ha sviluppato un senso di solidarietà e di fratellanza nei confronti dei propri simili. Il Wanderung diventa quindi uno sviamento per ritrovare il giusto cammino, una ricerca di solitudine per espandere le proprie potenzialità verso gli altri, per iniziare un dialogo.
Il navigatore su Internet è un Wanderer a tutti gli effetti, che traccia una rotta all'interno della propria testa attraverso la Rete. Bloggare è un atto per stabilire un contatto con il prossimo, un bagno virtuale dentro una comunità interattiva. Al contempo è anche un passaggio verso il mondo reale, perchè solo al caldo respiro dell'umanità le nostre aspirazioni possono attuarsi.
Ogni giorno io esco, sempre in cerca di altro,
A lungo ho chiesto consiglio a tutti i sentieri del luogo
Täglich geh’ ich heraus, und such’ ein Anderes immer,
Habe längst sie befragt alle die Pfade des Lands
(da F. Hölderlin)
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Andrea Fellegara
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